Sei stato manipolato? Siamo stati manipolati?
Non importa che Dio esista o meno, ma l’idea esiste e fa mondo (U. Galimberti)
Cos’è la manipolazione?
In psicologia la manipolazione consiste nell’interagire con l’ambiente esterno, selezionando gli oggetti e declinandoli (cioè piegandoli) a seconda delle proprie esigenze. In effetti la manipolazione ha una funzione adattiva. Un esempio semplicissimo può riguardare l’attività che facciamo quando modelliamo la creta allo scopo di realizzare il nostro desiderio di creare un vaso,
Oppure quando facciamo il “musino” per richiamare l’attenzione della persona che amiamo (genitore, amante, amico/a…) per soddisfare la nostra esigenza di “coccole”. Sono solo semplici esempi per comprendere che di per se la manipolazione è una forma non necessariamente arcigna.
Ma allo stesso tempo è proprio qui la sua potenziale pericolosità: è qualcosa di estremamente familiare e spesso così “necessario” che si finisce per cederle rimanendo vittime dei bisogni insani. Propri e altrui.
La manipolazione psicologica diviene negativa quando viene “messa in atto allo scopo di controllare e manovrare gli altri per raggiungere i propri scopi”, per soddisfare i propri bisogni.
Attenzione!
Adesso scriverò qualcosa di potenzialmente impopolare:
Spesso chi viene manipolato in maniera onerosa inconsciamente è stato mosso dallo stesso meccanismo. Che significa? Vuol dire che aprire le porte a un manipolatore e finirci incastrato senza poterne uscire e magari non rendersene nemmeno conto, manifesta (non sempre) il tentativo di soddisfare un bisogno interiore profondo.
Un esempio molto calzante potrebbe essere rappresentato dalle fattucchiere ed i loro clienti, o per utilizzare un esempio tutto psicologico, dalla persona con tratti narcisistici (del narcisismo in psicologia parlerò approfonditamente, ma non ora perché è troppo di moda ultimamente) e della persona con tratti da dipendenza psicologica (anche della dipendenza parlerò).
Questo tipo di condotte manipolative si possono riscontrare sia nei bambini che ad esempio utilizzano atteggiamenti seduttivi (occhioni dolci) per soddisfare i loro desideri, sia negli adulti che individuano il lato debole di una persona e attraverso rituali, spesso sempre uguali, cercano di realizzarne loro benefici a danno della persona.
Manipolazione e rituali comportamentali: un dialogo relazionale
Descrivo brevemente quali sono questi rituali comportamentali attraverso un fantomatico “dialogo relazionale”:
- Ho bisogno di qualcosa
- Cerco qualcuno che può soddisfare il mio bisogno
- Incontro te
- Ti seduco, mentendo, perché ho bisogno di ottenere qualcosa da te: mi mostro esattamente come a te piace
- Ti piacciono le persone serie, affidabili, eccentriche, brillanti, scapestrate, buone, altruiste, egoiste… insomma come mi vuoi? Eccomi!
- Ora ti fidi di me e sei diventato “dipendente da me”
- Ma non mi basta mai ed è TUTTA COLPA TUA
- Scatta la violenza psicologica al fine di ISOLARTI (perché voglio stare sempre con te e poi nessuno ti vuole, sei un fallito), di denigrarti perché tu non possa scappare perché IO HO BISOGNO DI TE (voci molto più autorevoli di me come Watzlavich e Bateson avrebbero parlato di “doppio legame della comunicazione che è tra le potenziali cause dello sviluppo di patologie psichiatriche).
- A volte anche la violenza fisica, repressiva
- Ma poi mi perdoni sempre, mi faccio perdonare sempre perché è solo un momento di stanchezza -ti dico- di rabbia perché… ho così tanta paura di perderti… sei tutto per me…
RISEDUZIONE O RINFORZAMENTO DELLA DIPENDENZA
- “LUNA DI MIELE”
………………………………………. E IL CICLO SI RIPETE…………………………………………………………………………
- Finché un giorno, forse, non ne puoi più e cerchi di andartene
- Adesso si che posso finalmente sfoderare la mia aggressività e crudeltà SU DI TE!
Questi sono i dialoghi inconsapevoli, i pensieri di un manipolatore.
Una volta “scoperto”, però, non voltatevi più indietro, aggrappatevi alla forza della vita, a chi vi ama e a chi realmente può aiutarvi a ricostruire.
In un altro articolo, approfondirò le varie forme di manipolazione
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