Psicologia dell’età evolutA
“L’anziano è in bilico tra
Una condizione di persona ancora piena ed integra
Ed un’altra condizione nella quale scivola,
più o meno rapidamente, col passare del tempo:
è la condizione della maschera o addirittura
del fantasma di sé stesso”
(Pietro Rizzi, 2003)
Non solo senescenza
Il titolo di questo articolo anticipa la mia visione dello sviluppo continuo nell’arco del ciclo vitale. Per età evolutA intendo quella fase della vita dove l’età anagrafica avanza ed il mondo comincia a considerare le persone anziane. Non posso in nessun modo, né voglio negare l’evidenza pragmatica della senescenza (processo biologico involutivo associato all’invecchiamento, caratterizzato da modificazioni strutturali e dal decadimento di varie attività e funzioni fisiologiche), ma intendo l’età che avanza come meritevole di maggiore dignità e rispetto poiché rientra a pieno titolo in quella che la psicologia della complessità chiama età ad approccio multidisciplinare integrato.
Perché “età evolutA”?
EvolutA perché arriva dopo una quantità di esperienze che meritano rispetto, considerazione e che possono insegnare a tutti.
EvolutA perché le persone di quelle età vengono da un altro mondo e hanno conosciuto pure il nostro.
EvolutA perché devono organizzarsi ad affrontare con la maturità dello spirito il graduale decadimento del corpo.
Ecco, sono esempi di resilienza che spesso il sistema sociale tratta con pregiudizio.
Come sempre il mio faro orientativo nell’affrontare ogni situazione è il protendere verso l’adattamento e, mai come nei casi di età avanzata questo è necessario. Adattamento significa bilanciare quelle che sono le risorse, e rendersene consapevoli, e quelle che sono le richieste dell’ambiente, interno all’organismo, ed esterno (sociale).
La complessità della condizione anziana
Occuparsi di sostegno, diagnosi e abilitazione nei confronti di persone di questa età significa approcciarsi ai loro vissuti secondo i principi della psicologia della complessità.
La complessità della condizione anziana impone un approccio di carattere multidisciplinare integrato dove le diverse discipline di ordine BIO-PSICO-SOCIALE confluiscono e si integrano in un lavoro unitario.
Le esigenze della loro età presuppongono una complessa valutazione che tenga nella giusta considerazione, né troppo né poco, tutti i fattori: cambiamento fisico, vissuti trascorsi, condizione di dipendenza o indipendenza economica che a quella età ha diversi significati, presenza o assenza di supporto socio-emotivo, patologie diagnosticate o pregresse, autonomia funzionale, ecc…
L’importanza nelle valutazioni cliniche
A seconda delle differenti situazioni le valutazioni assumeranno differenti caratteristiche.
Come per ogni caso vi è la necessità di discriminare tra le possibili cause dei sintomi l’eventuale presenza di patologie neurovegetative che vanno affrontate da specialisti di neuropsicologia.
Nei casi, invece, in cui dovessi rilevare la presenza di sintomi che necessitano di supporto psicologico, come sintomi lievi di stati ansiosi o depressivi, oppure necessità di abilitazione e riabilitazioni funzioni cognitive ed emotive dispongo degli strumenti adatti per potervi far fronte.
Articoli collegati
Prepariamoci all’invecchiamento
“L’invecchiamento è un fenomeno complesso che non può essere affidato alla sola...
L’approccio Life-Span
Questo approccio sostiene che le modificazioni psicologiche caratterizzano tutto...